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La frutta a nocciolo per gli animali non è tossica attenzione! e il nocciolo la vera causa di tutto ciò. A spiegarcelo sarà la dott.ssa Valentina Maggio specializzata in alimentazione animale.
Il termine Drupacee
Ciliege, susine, pesche, albicocche appartengono alla famiglia delle Drupacee, termine tecnico adottato in agronomia per fare riferimento a un insieme di alberi da frutto che appartengono alla famiglia delle Rosacee, sottofamiglia Prunoideae, e che producono come frutto una drupa.
La drupa è un frutto il cui pericarpo è diviso in tre parti:
- esocarpo (la buccia), sottile e membranoso;
- mesocarpo (la polpa) in genere carnoso;
- endocarpo (il nòcciolo) duro e legnoso, contenente il seme.
L’endocarpo
L’endocarpo è molto pericoloso per gli animali mentre il frutto può essere consumato senza particolari problemi. Nell’endocarpo è infatti presente una sostanza chiamata amigdalina (D(-)- mandelonitrile-β-D-gentiobioside), isolata da un chimico francese nel 1830, un glicoside cianogenetici, capace di liberare acido cianidrico (contenente cianuro), se sottoposta ad idrolisi enzimatica.
L’amigdalina
L’amigdalina, subisce l’azione delle B-glicosidasi, liberando due molecole di glucosio, una molecola di benzaldeide ed una molecola di acido cianidrico. L’amigdalina si trova nelle mandorle amare (2,5-3,5%), mentre quelle dolci presentano solo tracce, nei semi del pesco ( 2-3%), dell’albicocco (1%), del susino (0,9%), del melo (0,6%).
Cosa succede se si ingerisce?
Dopo l’ingestione del nocciolo, gli acidi presenti nello stomaco sono in grado di romperlo facendo fuoriuscire questa sostanza che viene modificata dalla flora batterica intestinale.
La dose tossica nel cane di acido cianidrico assunto per os è di circa 2mg/kg ma i livelli possono essere inferiori se si parla di cani di piccola taglia o di gatti.
Cianuro
Il meccanismo di azione del cianuro consiste nella compromissione di un processo molto importante per l’organismo: la fosforilazione ossidativa.
Il cianuro, va ad inibire la ferrocitocromo- ossidasi, enzima terminale della catena di trasporto mitocondriale, impendendo il rilascio di ossigeno da parte dell’emoglobina al sistema di trasporto degli elettroni.
Il cianuro porta la cellula a passare da un metabolismo aerobico (dipendente dall’ossigeno) ad un metabolismo anaerobico, che genera sottoprodotti dannosi quali il lattato. Infatti l’ossigeno non venendo consumato a livello tissutale si accumula in circolo. A livello cellulare, si instaura quindi una condizione di ipossia (insufficiente presenza di ossigeno) ed acidosi (importante accumulo di sostanze acide).
Gli effetti causati
Gli effetti dell’ipossia si riflettono sul sistema respiratorio. L’animale quindi presenterà difficoltà respiratorie, una depressione dell’attività celebrale, difficoltà motorie, la frequenza cardiaca inizialmente aumenta per poi diminuire progressivamente e potrebbero presentarsi convulsioni e poi morte per anossia celebrale e collasso cardiovascolare. I sintomi compaiono dopo 20 minuti fino a 3 ore dopo l’ingestione.
In caso di intossicazione
Se si sospetta intossicazione da cianuro è importante contattare subito un veterinario e spiegare la situazione per poter intervenire tempestivamente con antidoti che aiutano a rimuovere il cianuro. La prognosi, è quasi sempre riservata perché a volte l’antidoto stesso può provocare danni, mentre altre volte l’effetto del cianuro è già in stato avanzato prima di riuscire a somministrare l’antidoto. Il tempo che passa dal momento dell’ingestione a quello del controllo dal veterinario è un fattore molto importante per poter salvare la vita all’animale stesso.
Attenzione quindi a non somministrare il nocciolo !
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Valentina Maggio

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